Colazione da Tiffany
Si è vittime di un grosso errore se si pensa che il mondo del cinema, con le sue innumerevoli e fascinose sfaccettature, racconti le storie, le passioni e gli sbagli degli uomini, facendo finta di esserne immune, visto che si tratta di un'arte. Ma non è così, perché ogni arte è figlia dell'uomo e ogni sua manifestazione deve tenere conto del caso e di errori rimediati perfino all'ultimo momento.
E bisogna tenere sempre conto di ciò, come ci ricorda questo film e l'immenso successo che ottenne non solo per via della trama (tratta dall'omonimo romanzo dello scrittore americano Truman Capote) e dell'indimenticabile interpretazione di Audrey Hepburn nei panni dell'eccentrica e disinibitaHolly Golightly, ma anche e soprattutto per un brano musicale, quella Moon River che vinse nel 1962 l'Oscar quale Migliore canzone. E se la vita è strana, in fondo il cinema lo è ancora di più, visto che i potenti produttori della Paramount, quando ascoltarono la canzone composta da Henry Mancini, su testo di Johnny Mercer, la trovarono talmente insipida e insignificante da buttarla nel cestino! E se poi quella canzone è stata inserita nel film, nella leggendaria scena della Hepburn, seduta sul davanzale della finestra, con un foulard bianco annodato in testa, le ballerine ai piedi e la chitarra in mano con la quale si accompagna cantandola, lo dobbiamo proprio alla diva americana che si impuntò con i produttori, minacciandoli che non avrebbe cantato altra canzone se non proprio quella, alla quale si era ormai affezionata al punto di canticchiarla durante tutte le fasi di ripresa del film, intonandola in questa famosa scena con un'ottava più in basso per venire incontro alla sua limitata estensione vocale. Vedi qui:
Di certo, quella canzone è entrata di diritto nell'empireo di quei brani musicali che hanno fatto la storia del cinema, un brano-icona, una canzone capace di riassumere in meno di due minuti l'essenza di un'epoca, di chissà quali atmosfere fatte di passioni sopite e trasognate (anche se il testo della canzone di Mercer è di un'insulsaggine infinita e basta dare un'occhiata alla sua traduzione per farsene un'idea. Vedi qui:http://www.eltonjohnitaly.com/moonriver.html
Eppure, ciò che ha fatto storia è la melodia creata da Henry Mancini, uno dei musicisti più premiati della storia del cinema, vincitore di ben quattro Oscar, due dei quali conquistati proprio con Colazione da Tiffany (oltre alla Migliore canzone andato a Mancini, si aggiudicò anche quello per la Migliore colonna sonora a Mancini e Mercer). Una melodia basata su un tema semplicissimo, ma accattivante, sul quale poi il musicista di origine italiana (i suoi genitori erano emigrati da Scanno, in Abruzzo) riuscì a imbastire, come si sente nella seconda parte della canzone, un meraviglioso arrangiamento (Mancini, non per nulla, viene ritenuto il più grande arrangiatore di musiche da film del Novecento). Una curiosità: per la sua interpretazione Audrey Hepburn fu candidata all'Oscar come Migliore attrice protagonista, ma il premio andò a Sophia Loren per La ciociara.
1962, Henry Mancini, Debbie Reinolds e Johnny Mercer alla premiazione degli Oscar.
La canzone e la relativa colonna sonora (come si ascolta nella celeberrima scena di apertura del film con i titoli di testa, che mostra una New York sorpresa all'alba, con Audrey Hepburn, in abito lungo che scende da un taxi davanti alle vetrine della gioielleria Tiffany) accompagnano questo film sorretto da un'esile trama, che vede Holly, un'affascinante e apparentemente cinica giovane che "ufficialmente" fa la modella, ma che per mantenere il suo alto stile di vita non disdegna di fare la escort per uomini facoltosi e naturalmente generosi. Infatti, il suo sogno, come ripete spesso, è quello di sposare un uomo ricco, che le permetta di vivere nel lusso e nell'agiatezza e che, soprattutto, le regali gioielli e monili della tanto amata gioielleria Tiffany. A proposito di quest'ultima, senza dubbio già prestigiosa, c'è da dire che divenne nota a livello planetario grazie a questo film. Vedi qui:
Tornando alla trama, Holly, un giorno, conosce il suo nuovo vicino di casa, un aspirante giovane scrittore di nome Paul (nel film impersonato da George Peppard), in cerca di ispirazione per quel romanzo che potrebbe dargli soldi e fama e che, nel frattempo, per andare avanti si fa mantenere da Liz, una facoltosa e matura signora. Tra Holly e Paul sboccia un contrastato e difficile sentimento, ostacolato dalla differenza caratteriale dei due ma, com'era costume nelle commedie americane degli anni Sessanta, la pellicola è destinata all'inevitabile e melenso happy end che si conclude, naturalmente, sulle note della canzone di Henry Mancini. Vedi qui:
Molti non sanno che il romanzo dal quale è tratta la sceneggiatura è completamente diverso sia nel tratteggiare i protagonisti, sia nel finale, decisamente pessimista rispetto al film. Tali differenze costrinsero Truman Capote a non collaborare più alla realizzazione della pellicola, cercando di ostacolarla in ogni modo. In fondo, c'era da capirlo, visto che nel suo libro la protagonista Holly è una bisessuale (ve la immaginate l'eterea e leggiadra Audrey Hepburn correre dietro indistintamente a gonne e pantaloni?), lo scrittore Paul è fondamentalmente omosessuale (idem come sopra), nel quale si rispecchia il suo autore che non negò mai l'essere gay e, per finire, con il fatto che al termine del romanzo lui prende l'aereo e torna alla sua città natale senza mai più rivedere Holly! Contrasti e cambiamenti a parte, anche Colazione da Tiffany dimostra che la collaborazione, l'affiatamento tra regista e musicista è di fondamentale importanza per dare le giuste atmosfere sonore a un film. Non per nulla, Blake e Mancini furono poi i fautori della regia e delle musiche della celeberrima serie cinematografica dedicata alla "Pantera rosa", con quel tema musicale intonato dal sax che ha fatto la fortuna di quei film. Resta il fatto che Moon River, considerata da molti una delle canzoni più belle, struggenti e melodiche della storia del cinema, ha fatto commuovere milioni di spettatori in tutto il mondo perché la protagonista di quel film, contro la volontà dei produttori, andò a recuperarla nel cestino dov'era stata buttata… E questo, se permettete, è un vero e proprio film nel film!
Buone & Cattive nuove
